Tre anni. E una chiave di lettura cambiata, per una vita segnata da un destino bastardo.
E quasi ci siamo
Manca un mese, ad arrivare ai tre anni di tua assenza. A segnare un tempo che si è fermato.
Ricordi
Guardare una foto come questa, e disperarsi perché oggi vivi quei momenti a metà.
Ventisei
Ferma nei miei pensieri. Ricordi taglienti che alimentano una eterna disperazione. Oggi, ventisei candeline. Una stupida data su un certificato, che io sono costretta da un destino bastardo e malefico a leggere con un’altra data vicino.
Inerzia
Sono ferma. Immobile a quel maledetto ventisette aprile 2018. Vivo solo la mia inerzia, la mia incapacità di cogliere anche la più piccola forza che mi costringa a mutare questo mio essere.
You’ll Never Walk Alone
Aspettavi anzi bramavi questo momento. Tu, reds de noantri, a urlare a squarciagola quell’inno. You’ll Never Walk Alone, una preghiera. Quasi a farlo arrivare in quel di Liverpool.
Ti darei gli occhi miei
Mi rendo conto che la fase della consapevolezza sta appena iniziando. Che nell’imminente ho vissuto in una realtà rarefatta e confusa, dove l’unico impegno era sopravvivere al dolore.
Ventidue, e il mio corridoio
Ventidue mesi, che non quantifico, se non nella tua assenza. Per il resto tutto scivola, senza soluzione di continuità, e senza la minima emozionalità.
Per dirti ciao
Inciampo casualmente in questa canzone, all’alba di un’altra sofferta giornata. Tiziano Ferro. Per dirti ciao! Specchiarsi in quelle parole è un nanosecondo.
È già di nuovo Natale
È di nuovo Natale. Il nostro secondo con la tua assenza. Sempre più pesante, nella stupida convinzione potesse alleggerirsi il dolore.