Numeri
Sei anni e cinque mesi, i tuoi prossimi trenta anni.
Come vivere la perdita di un figlio condividendo pensieri sensazioni rabbia emozioni e ricordi tra terra e cielo
Venerdì scorso, tuo fratello che mi scrive “sta vita lascia sempre più senza parole”.
Ci avviciniamo ai cinque. La nostra cinquina. Il tempo non ha affievolito nulla, ha solamente indirizzato il mio sopravvivere che rimarrà per sempre ferito a morte.
Ho davvero poco da scrivere. Nel vortice di ulteriori cambiamenti, la tua mancanza la avverto ancora di più.
Sedici anni oggi, il mio primo terremoto affettivo. Mio papà, dieci mesi e un cancro, a prepararmi alla fine, che poi alla fine mai si è preparati.
Ci siamo, abbiamo tagliato anche il nastro dei due anni. E io non me ne sono accorta. Perché la verità è che girano le lancette sull’orologio, scorrono i giorni sul calendario ma io sono ferma a due anni fa.
Inciampo casualmente in questa canzone, all’alba di un’altra sofferta giornata. Tiziano Ferro. Per dirti ciao! Specchiarsi in quelle parole è un nanosecondo.
I venti anni di tuo fratello, oggi. A sentirmi dire “che c’ho da festeggià”.
Lasciare scorrere lentamente i giorni, ed evitare tutto ciò che mi porta a te. Non è codardia, non è lasciarsi andare. È davvero impotenza e incapacità di agire.
Ho riguardato i tuoi girati, video della tua breve esistenza. Inevitabile soffermarmi sul “Vipiteno’s breath”. La nostra passione, la mia passione trasmessa a te.