Riavvolgo il nastro della nostra vita di trecentosessantacinque giorni. A saperti felice, al rientro dalla vacanza in quel di Vipiteno con la tua Prisca, a salutare il nuovo anno tra discese in slittino e vin brulè.
L’anno che verrà
Sta finendo, vita mia. Questo maledetto anno duemiladiciotto sta finendo. Inutile dissertare su quel che lascia, la tua assenza perpetua e un massacro di vite che restano indifese ad aspettare l’anno che verrà.