Un altro mese se ne è andato, scivolando indifferente al mio dolore. Tutto continua, senza colmare quel vuoto, il tuo vuoto. Che esiste, intangibile per gli altri, ma per me maledettamente concreto. Ormai da quattordici mesi.
La tua voce
Mi sembra di non ricordarla. La tua voce, quella che ogni giorno accompagnava la mia quotidianità. Mi appare già lontana, quasi a non sentirne l’intensità, a rammentarne i toni. E allora, facendomi male, la vado a cercare.