Tornare nei luoghi vissuti insieme e rendermi conto che i ricordi tolgono il fiato, a non lasciarmi respirare.
E passa il tempo
E passa il tempo e io sempre qui, a cercare un senso per una quotidianità maledettamente stravolta da ormai cinque anni e nove mesi.
Parole ormai perse
Venerdì scorso, tuo fratello che mi scrive “sta vita lascia sempre più senza parole”.
quattro anni e quattro mesi
È inevitabile pensare alla quotidianità se tu fossi qui.
You’ll Never Walk Alone
Un altro mese se ne va, riempito come sempre della tua assenza. Un prima e un dopo segnato dallo spartiacque di quel maledetto giorno.
Diciotto anni
Tanti ne sono trascorsi, papà, da quel 21 maggio 2004. La mia prima grande perdita, lacerante.
Tempo
Tempo che passa, con la tua assenza a dargli un senso. Metronomo di una vita scandita a guardare un vuoto che mai si colmerà.
Oltre
È come sulla vetta di una montagna. Giri lo sguardo per vedere cosa ti circonda, ma resti immobile con le gambe inchiodate a un infinito che non ti appartiene.
Stessa nenia
Sono ferma, immobile, inchiodata alla tua assenza. Ripeto ormai sempre la stessa nenia.
Tre
Tre anni. E una chiave di lettura cambiata, per una vita segnata da un destino bastardo.