Otto mesi, vita mia. Sono trascorsi otto mesi, da quel maledetto ventisette aprile. Otto mesi, che non riesco a pesare temporalmente, ma che hanno gravato per il dolore, straziante e continuo, che mi ha sempre accompagnato.
Ciao mamma
Due parole. due semplici comunissime parole. Alle quali spesso, troppo spesso non si da la giusta emozionalità, il giusto valore. Quotidianità vissuta nella certezza assoluta che quella frase, quel saluto, accompagnerà la tua vita, fino all’ultimo respiro di mamma.
La tua voce
Mi sembra di non ricordarla. La tua voce, quella che ogni giorno accompagnava la mia quotidianità. Mi appare già lontana, quasi a non sentirne l’intensità, a rammentarne i toni. E allora, facendomi male, la vado a cercare.
Cicatrice
Quella che ho sempre amato, cicatrice che ha dato la vita, a te prima, e a tuo fratello poi. La sola, che una mamma dovrebbe sopportare.
Cinquina
Due i significati di questa parola, che mi calzano, oggi, come un vestito a pelle. Cinquina, cinque cose uguali come i cinque mesi vissuti in fotocopia da qual maledetto ventisette aprile. E cinquina come schiaffo, il manrovescio che un destino scorretto e disonesto ha impresso nella nostra vita, marchiandone a fuoco la sua impronta.
La vita è come una scatola di cioccolatini…non sai mai quello che ti capita!
Una frase, pronunciata da un egregio Tom Hanks nei panni di Forrest Gump. Metafora della vita mai più azzeccata. Una scatola di cioccolatini, giorni incartati nello stesso modo, ma ognuno diverso.
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Quota cento
Quota cento; sono i miei giorni, oggi, vissuti senza te. Siamo passati già ai numeri a tre cifre, non voglio pensare a come ci sono arrivata, trascinandomi in una quotidianità che non è più mia.
Evanescente identità
Ogni giorno che passa, mi rendo conto sempre di più che soltanto chi, come me, vive ormai tra terra e cielo per la perdita di un figlio, può usare rispetto per uno strazio così immenso.
La beffa delle beffe
Quando si dice che la morte taglia in un attimo tutto quello che avevi progettato, anche con un semplice acquisto che hai dovuto posticipare in quanto prevendita in Italia con consegna sei mesi dopo l’ordine. Questo è l’esempio lampante, con coincidenze che fanno riflettere, almeno una mamma immersa nel suo dolore come me.