É passato il tuo compleanno, siamo a cinque anni e sei mesi, e io sono sempre qui, chiusa nella tua assenza.
Poche parole
E quasi ci siamo
Manca un mese, ad arrivare ai tre anni di tua assenza. A segnare un tempo che si è fermato.
Dietro un vetro
È come vivere in un universo parallelo. Non riconosceresti il tuo mondo, perderesti ogni punto di riferimento. Tu che sei sempre stato così empatico, fisico, aperto a ogni esperienza sociale.
Precarietà della vita
Mai concetto più vero. Sempre pensato, saputo, ripetuto. La vita è un soffio, è un batter di ali, è un attimo fuggente.
Respirandoti
Il mio dolore è nel trovarti ovunque, respirandoti. Ti annuso nei tuoi luoghi, alcuni condivisi, altri sempre rimandati con la promessa del poi.
Un altro uno di tutto
Venerdì prossimo. Il primo compleanno di tuo fratello senza te. Altro uno di tutto. Mi sconfigge, quasi più del mio primo compleanno vissuto con la tua assenza.
Futuro
Una semplice domanda, a me posta da una psicologa del lavoro: come vedi il tuo futuro professionale? Mi accorgo di aver rimodulato il concetto di futuro, nella sua totalità, determinandone temporalmente la sua visione.
Sette
Più di metà anno solare è trascorso senza te. Sette mesi, nei quali la tua assenza ha iniziato a cementarsi tangibilmente nella mia quotidianità. Trascorsi a ridisegnare una vita che mai sarà, mai più.
Giano bifronte
Non so come io riesca in questa impresa, eppure sto imparando ad indossare due facce. Io, Giano bifronte sciagurato. Questa divinità romana rappresentava il passato e il futuro, il tutto e il contrario di tutto. Per me è un’altra storia.