Ci siamo quasi, vita mia. Quell’uno di tutto che ho sempre invocato, sciocca temporalità che serve a nulla se non a dare un termine a un vuoto incolmabile, sta per concretizzarsi.
Undici
Undici mesi. Se ne sono andati, vita mia, trecentotrentaquattro giorni senza te. Dove tutto è andato avanti, ma dove per me tutto si è fermato.
Primavera
È arrivata la primavera, e io sono qui, a guardarmi intorno, a cercarti nella speranza di trovarti, effimera illusione di una mamma che vive la sua vita rincorrendo ricordi e disperazione.
Un altro uno di tutto
Venerdì prossimo. Il primo compleanno di tuo fratello senza te. Altro uno di tutto. Mi sconfigge, quasi più del mio primo compleanno vissuto con la tua assenza.
Camilla ed Emily
Sento, mio malgrado, non per curiosità di cronaca ma perché vicina, troppo, alla disperazione di altri genitori. Due bambine, sulle piste innevate di montagne amate, in momenti che dovrebbero solo regalare gioia e bellissimi ricordi.
Otto
Otto mesi, vita mia. Sono trascorsi otto mesi, da quel maledetto ventisette aprile. Otto mesi, che non riesco a pesare temporalmente, ma che hanno gravato per il dolore, straziante e continuo, che mi ha sempre accompagnato.
Quasi Natale
Mancano ormai davvero pochi giorni, al nostro primo Natale da vivere con la tua assenza. Ci sei, lo so, sempre con me, ma mi manca, da morire, il tuo contatto, il tuo essere qui anche per me.
Impalpabile Natale
Vivo schermata, da un dolore che mi tiene lontana dalla festa che abbiamo sempre amato. Tutto mi sfiora, in modo impalpabile, a non scuotere più quelle emozionalità che sempre ho vissuto, guardando il mio Natale, i miei trascorsi.
Non è facile
Se è vero, come ripeto spesso, che è necessario “uno di tutto” per cercare di metabolizzare, mi accorgo che, viverlo questo primo anno, non è facile.
Inutile ogni sorta di difesa
Inutile ogni sorta di difesa, o di strategia. Si rimane immobili, storditi da un dolore che non ha eguali, a cercare di riordinare una distruzione che non ha paragoni, nemmeno con il caos cosmico primordiale.