Ad aspettarti Emi, con Odi e Ringhio.
Pregiudizi senza cervello
Il suo nome è Marina, ed è una mamma che ha avuto un bambino a cinquantacinque anni. Il contenitore domenicalpomeridiano di Rai Uno la vede invitata a raccontare la sua storia. Marina ha perso suo figlio, il suo unico.
Marciapiedi
Il dolore per mio figlio, infinito e incommensurabile, ha mascherato tutte le altre sofferenze da me patite, ma il ricordo di ogni afflizione resta, per sempre, in qualche angolo del cuore, somma matematica di un fardello che, senza possibilità di scelta, sarò costretta a ospitare per tutta la mia vita.
Non pensavo, ma è arrivato il momento del perché
Non pensavo, ma è arrivato. Credevo di scamparla, di non cadere nella trappola, presunzione vana la mia. Ero convinta non servisse a nulla e perciò lo avevo accantonato, nella ambizione di esserci riuscita, di averlo vinto, di averlo sconfitto a priori. Ero irrazionalmente convinta di poter usare tutta la mia razionalità, per poterlo annientare sul nascere e scrollarlo dai miei pensieri.
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