VIXI. Ho vissuto. E tu lo hai fatto vita mia. Quasi a presagire la limitata possibilità a te concessa, assaporando visceralmente ogni istante della tua esistenza.
Tredici
Ci sono. Anche oggi, dopo tredici mesi. Assurdo dirlo, ma trascorso il nostro primo anno, mi sembra sia diventata ancora più difficile e pesante da sopportare, la tua evanescenza.
Zio Massimo
Dieci anni. Sempre numeri, date che ricorrono e si rincorrono, a spillare un dolore che va avanti senza tempo né spazio, ma che, debolezza umana, dobbiamo in qualche modo circoscrivere.
L’anno che verrà
Sta finendo, vita mia. Questo maledetto anno duemiladiciotto sta finendo. Inutile dissertare su quel che lascia, la tua assenza perpetua e un massacro di vite che restano indifese ad aspettare l’anno che verrà.
Avvicinandoci
Avvicinandoci, tutto diventa ancora più difficile da vivere. È un countdown, un conto alla rovescia farcito, impregnato di singhiozzi e di lacrime libere che scendono, senza mio valido comando.