Ventidue mesi, che non quantifico, se non nella tua assenza. Per il resto tutto scivola, senza soluzione di continuità, e senza la minima emozionalità.
Per dirti ciao
Inciampo casualmente in questa canzone, all’alba di un’altra sofferta giornata. Tiziano Ferro. Per dirti ciao! Specchiarsi in quelle parole è un nanosecondo.
Ventuno
Un altro mese è andato, schiacciandomi nella sua maledetta realtà. Ventuno, tagliamo l’ennesimo crudele mesiversario.
Compleanno
I venti anni di tuo fratello, oggi. A sentirmi dire “che c’ho da festeggià”.
Buon anno… a chi?
Eccolo, un nuovo anno da vivere. O da sopravvivere. Ne è passato uno intero, 365 giorni pari pari, primo gennaio trentuno dicembre, senza te.
Venti
Buon Natale
Solamente, buon Natale.
È già di nuovo Natale
È di nuovo Natale. Il nostro secondo con la tua assenza. Sempre più pesante, nella stupida convinzione potesse alleggerirsi il dolore.
Il secondo Natale
Quasi ci siamo. Eccolo di nuovo. Il secondo Natale sta per arrivare, e io dovrò nuovamente rielaborare la visione del mio scalcinato insieme, mettendo a fuoco una realtà sconquassata.
Diciannove
Sono i mesi trascorsi senza te, a guardare il tempo scorrere indifferente al tuo vuoto. Diciannove sono i fogli strappati dal mio lunario perpetuo.