Ci siamo quasi, vita mia. Quell’uno di tutto che ho sempre invocato, sciocca temporalità che serve a nulla se non a dare un termine a un vuoto incolmabile, sta per concretizzarsi.
Zio Massimo
Dieci anni. Sempre numeri, date che ricorrono e si rincorrono, a spillare un dolore che va avanti senza tempo né spazio, ma che, debolezza umana, dobbiamo in qualche modo circoscrivere.
Undici
Undici mesi. Se ne sono andati, vita mia, trecentotrentaquattro giorni senza te. Dove tutto è andato avanti, ma dove per me tutto si è fermato.
Primavera
È arrivata la primavera, e io sono qui, a guardarmi intorno, a cercarti nella speranza di trovarti, effimera illusione di una mamma che vive la sua vita rincorrendo ricordi e disperazione.
In ricordo di Emiliano
Tra le mani, il libro “In ricordo di Emiliano”, riempito da dediche e firme di chi, il giorno del tuo funerale, è venuto a regalarti l’ultimo saluto.
Domani, un anno fa
Eri rimasto profondamente colpito dalla notizia della morte di un calciatore che rispettavi per la correttezza e per la generosità sempre profusa. Quella notizia di Davide Astori ti aveva scosso, tanto.
Dieci
La tua ironia sempre pronta, da eterno pagliaccio, avrebbe dette “er Capitano”. Per me oggi, dieci sono i mesi vissuti con la tua assenza.
Pagine bianche
Ci sono, sono sempre qui, ma su pagine bianche. Bianche come vedo la mia vita, sbiadita da un destino infame. Bianca, per ora.
Nove mesi, nove lune
Nove mesi, nove lune. Tempo che mi riporta indietro, a quando guardavo la faccia della luna, che scandiva la tua attesa.
Come un torrente
Sembrava un nido d’infanzia questa mattina la Asl di Vignanello. Piccoli batuffoli imbacuccati per il freddo ad aspettare il loro turno per essere vaccinati.