Chiusi in casa. Dietro una finestra, la vita che non c’è. Tutto fermo, immobile, schiacciante. Ho sempre detto che la mia vita, ormai da ventitré mesi, si è arrestata, ovattata da un dolore senza soluzione di continuità.
Dietro un vetro
È come vivere in un universo parallelo. Non riconosceresti il tuo mondo, perderesti ogni punto di riferimento. Tu che sei sempre stato così empatico, fisico, aperto a ogni esperienza sociale.
Ventidue, e il mio corridoio
Ventidue mesi, che non quantifico, se non nella tua assenza. Per il resto tutto scivola, senza soluzione di continuità, e senza la minima emozionalità.
Per dirti ciao
Inciampo casualmente in questa canzone, all’alba di un’altra sofferta giornata. Tiziano Ferro. Per dirti ciao! Specchiarsi in quelle parole è un nanosecondo.
Ventuno
Un altro mese è andato, schiacciandomi nella sua maledetta realtà. Ventuno, tagliamo l’ennesimo crudele mesiversario.
Compleanno
I venti anni di tuo fratello, oggi. A sentirmi dire “che c’ho da festeggià”.
Buon anno… a chi?
Eccolo, un nuovo anno da vivere. O da sopravvivere. Ne è passato uno intero, 365 giorni pari pari, primo gennaio trentuno dicembre, senza te.
Venti
Buon Natale
Solamente, buon Natale.
È già di nuovo Natale
È di nuovo Natale. Il nostro secondo con la tua assenza. Sempre più pesante, nella stupida convinzione potesse alleggerirsi il dolore.