Quasi ci siamo. Eccolo di nuovo. Il secondo Natale sta per arrivare, e io dovrò nuovamente rielaborare la visione del mio scalcinato insieme, mettendo a fuoco una realtà sconquassata.
Diciannove
Sono i mesi trascorsi senza te, a guardare il tempo scorrere indifferente al tuo vuoto. Diciannove sono i fogli strappati dal mio lunario perpetuo.
Sei novembre
Alchimia di coincidenze che si fondono, ignorando l’una l’esistenza dell’altra. Sei novembre.
Diciotto lune
Diciotto lune, trascorse a guardare le sue facce, a scandire il tempo della tua assenza. Cosi ho cavalcato questi diciotto mesi.
Un quarto di secolo
Un quarto di secolo. I tuoi primi venticinque anni. È pesante, vita mia. Tanto, troppo. Il secondo compleanno a festeggiare la tua assenza.
XVII = VIXI
VIXI. Ho vissuto. E tu lo hai fatto vita mia. Quasi a presagire la limitata possibilità a te concessa, assaporando visceralmente ogni istante della tua esistenza.
Circo Massimo
Posso dire con certezza che domani sera tu non saresti stato a casa. Thegiornalisti, Circo Massimo. Saresti stato lì, senza se e senza ma.
Scampoli di tempo
Sedici mesi sono trascorsi. Scampoli di tempo che mi tengono inchiodata a un dolore che mai avrà fine. Prigioniera dei troppi perché, e del tormento che non molla la presa.
Evitare
Lasciare scorrere lentamente i giorni, ed evitare tutto ciò che mi porta a te. Non è codardia, non è lasciarsi andare. È davvero impotenza e incapacità di agire.
Conflittualità
Enciclopedia musicale mi chiamavi. Io a raccontarti la mia, per comprendere la tua. Ora, conflittualità allo stato puro. Non canto, ormai non più, così come non ascolto musica, se non a piccolissime dosi, da quel maledetto ventisette aprile.