Sono ferma. Immobile a quel maledetto ventisette aprile 2018. Vivo solo la mia inerzia, la mia incapacità di cogliere anche la più piccola forza che mi costringa a mutare questo mio essere.
Ne sono consapevole, ma evidentemente non basta. Ho sempre creduto che il tempo potesse aiutarmi a inquadrare la mia quotidianità in modo diverso. Potesse favorire una visione diversa al mio sopravvivere. Ma non è così, almeno non ora.
Devo lasciare andare via il mio dolore. Elaborarlo, metabolizzarlo, trasformarlo. Imparare a vivere con lui, così penetrante e tossico. Che da ventinove mesi non mi abbandona.
Nemmeno quando fingo col resto del mondo.
A breve, il tuo compleanno. Ventisei candeline, che resteranno spente, perché tu non ci sei, a soffiarle esprimendo un desiderio. Ecco, è questo il dolore, che mi soffoca e non mi lascia. È pensare a ciò che doveva essere, e che invece non sarà.
Ynwa, vita mia.
Senza fiato…