Questa mattina, senza alcuna volontà personale, un pensiero assale la mia mente. Il destino, il tuo destino, dove era scritto, e perché?
A cercare una stupida risposta che non esiste, che genera di getto un altro interrogativo: potevamo immaginare tutto ciò, vita mia? Era prevedibile o conoscibile? Nessun responso può avere, interrogarsi in tal modo.
Una certezza però mi ha investito, a concedermi un briciolo di consolazione, per quello che sei e che sempre sarai.
Ignorare questo destino maledetto e bastardo ti ha permesso di vivere ogni istante della tua esistenza, abbracciando intensamente ogni cosa che hai voluto fare.
La tua pienezza, inevitabilmente generata dalla certezza di avere una vita da vivere, ignorando una data che si approssimava ed era troppo vicina anche solo da sfiorare col pensiero.
La rabbia, la mia rabbia per tutto quello che poteva essere per te e per noi mi inchioda. Ma la certezza che tu, amore mio immenso, hai vissuto i tuoi ventitré anni e mezzo mordendo tutto quello che ti è stato offerto nei tuoi anni, e anche più, mi regala un piccolo calore che scalda un po’ la mia anima.
Che si appresta, da quel maledetto ventisette aprile, a vivere un gelo perenne. Lascia senza fiato la tua assenza, ma quello che hai insegnato è benzina quotidiana per chi ti ama.
You’ll Never Walk Alone, vita mia.
Queste tue righe sono la mia, la nostra vera benedizione per iniziare il nuovo anno.
Il lavoro più importante lo fa Emi, contratto a tempo indeterminato, h24, c’è da sudare, sporcarsi le mani e metterci il cuore…….
ma questo lo ha sempre fatto!
Fidiamoci di lui…….
come abbiamo sempre fatto!❤️