L’ho fatto, tesoro mio, ora anche io ho il mio tatuaggio. Quante volte mi avevate invitato a farlo, tu e tuo fratello, amanti di queste espressioni sulla pelle.
Significati nascosti ostentati con disinvoltura e sfida nello stesso istante. Non capivo. E quante volte io avevo glissato l’argomento, rispettando voi due ma ripetendo che non aveva senso disegnare la pelle.
E invece eccomi qui, con il mio polso sinistro miniato da quello che nella mia anima scorre quotidianamente. Tu e tuo fratello, vita mia al quadrato.
E la corona di Sora, il personaggio di Kingdom Hearts, la saga di videogiochi da te preferito. Sora, in giapponese cielo. Anche questa, strana lettura trasversale, a riempirmi di domande senza risposta.
L’ho fatto, cogliendo quel concetto che cercavate di infondermi, e io a non recepire. Ora anche io ho il mio. Contrapposizione di sentimenti, a gridare quello che di immenso è la mia vita, voi due, te e tuo fratello, divisa tra terra e cielo.
Forse, non era necessario. Ma l’ho pensato, a marcare ancora di più il nostro cordone ombelicale mai tagliato.
Indelebilmente insieme, sempre.