Sono trascorsi quasi tre mesi, e io sono qui, a guardarmi intorno, vuoto a perdere di tutto quello che resta della mia vita. Il cassetto dei ricordi si sta lentamente aprendo, e ne escono alcuni attimi di te bambino, la tua prima chitarra, i momenti trascorsi nella piccola cameretta che dividevi con tuo fratello, nella nostra ultima casa a Roma.
Il Nintendo e il gioco di Pippo, Goof Troop, nostro passatempo, tua iniziale passione per i videogiochi. Già i videogiochi, il tuo grande amore, il tuo fanatismo sfrenato. Quel gioco di Pippo lo condividevamo in tre, io te e tuo fratello, a unirci per sconfiggere il cattivo di turno e passare al livello successivo.
Ci abbiamo messo settimane, forse mesi, ad arrivare alla fine di tutti i livelli e terminare quel videogioco che tanto amavamo. Ma ci siamo riusciti, e poi giocarlo di nuovo era puro passatempo, non più sfida.
Già quante sfide hai vinto, con i tuoi videogames, e quanta passione ci mettevi e la esternavi tutta, tanto che spesso ti richiamavo all’ordine, a cercare di stemperare la tua vivacità anche verbale, ricordandoti la tua età, piccolo eterno bambinone, almeno davanti a quelle sfide virtuali.
Quante ne hai vinte, ignorando che mentre ti appassionavi a uscire trionfante da quelle, stavi perdendo la sfida più importante della tua vita, il diritto a vivertela, la tua vita.
Il tuo game over ultimo, definitivo, a non riaccendere la play e giocartela ancora
Nessuno di noi conosce il proprio game over, ma ognuno di noi avrà almeno una volta nella vita pensato ai livelli che è riuscito a superare. Credo che Emi raramente abbia perso tempo a guardare i suoi, troppo preso a macinare bonus, perché di quelli ne ha presi tanti, e ha raggiunto livelli da record. Questo fa di lui un campione indiscusso nonostante il fattore tempo non sia stato dalla sua parte! ❤️