Sono sei anni e mezzo che vivo la tua assenza.

Non riesco a pesarli, forse perché il macigno che ho cucito addosso annulla tutto il resto, anche il tempo che scorre.

Tra due mesi sarà Natale, il periodo che amavi tanto, come me.

Come sempre farò tutto ciò che era per noi, con la perpetua ferita nell’anima, a pensare a come doveva essere insieme.

Andrò a Vipiteno. Quest’anno si.

Valle di lacrime per me.

Hai vissuto il tuo ultimo primo dell’anno proprio lì.

E tornasti con la promessa di andarci insieme.

Mai sarà così.

Come nella foto, alla stazione, partito per non tornare.

Ynwa vita mia

Una risposta a “”

  1. E’ sempre un motore per la tua vita. Muove i tuoi passi affaticati, stavolta per 700 chilometri. Non potremo fare a meno di pensarlo mentre scende dal treno, o quando passeremo davanti al Lamm, o fra le luci e gli odori dei mercatini. E sarà proprio come sentire il freddo sul viso, pungente, e poi trovare calore in ogni locale dove entreremo. E’ così che si vive, di estremi opposti, di alti e bassi, filosofando di tesi e antitesi. Neanche la meta è poi così importante, ma il filo conduttore si, quello ci porta avanti. E tu ce l’hai, in terra e fra cielo e terra. ❤️

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