Estate

Un’altra estate è trascorsa, senza te.

Anche tu, come me, non amavi questa stagione. Ora più che mai.

Ci provo, ci ho provato. Qualche giorno con tuo fratello, e con la tua assenza.

Aleatoria, ma tatuata come una seconda pelle senza screpolature.

Mi trascino, è ciò che devo fare, nella consapevolezza che certamente non volevi questo.

Avresti voluto vedermi vivere come ho sempre fatto. Ma io vivo a metà, e quel che faccio è ciò che riesco a fare.

Che non è colpa mia o tua, ma solo di un destino bastardo, che ha scelto noi, a condizionare la nostra vita togliendoti il futuro.

Quel futuro che era tuo, ma del quale vivevo anche io.

Ynwa vita mia

 

Una risposta a “Estate”

  1. Vivere non può essere una colpa, sopravvivere neanche. Che niente è come prima ormai lo sappiamo bene tutti. Tutti cerchiamo di colmare il vuoto, ognuno per come è capace, per come può, da solo. E forse è proprio la solitudine del dolore che lo rende attore protagonista. Dobbiamo trovare altri interpreti, fossero pure comparse di un momento. Lo sappiamo, lo facciamo. Quando accade non togliamo niente all’attore principale, ma rendiamo la scena meno pesante, più fruibile. La vita è fatta di episodi con un filo conduttore che può cambiare anch’esso. Mi piace pensare che almeno dietro la telecamera ci siano gli occhi di Emi. Allora diamo il meglio di noi, sempre e comunque, per noi, per lui❤️

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