Leggo le parole di tuo fratello, affidate a un post su Instagram. Piango, perché trovo tutto il nostro crudele sopravvivere alla tua assenza, da quattro anni.
Non parliamo del nostro dolore, a volerlo allontanare, credo. Evitiamo un confronto, a voler demonizzare ciò che siamo costretti a portarci nel cuore, per sempre.
Un dolore che soffoca, ma che solo chi vive può capire.
Quattro anni sono tanti, calendarizzati ma non realizzati. E pesano, sulla pelle di chi ti ama, e non può abbracciarti.
Ieri sera il mio ultimo pensiero è stato la tua buonanotte, ultima, tornando indietro di quattro anni.
Quella buonanotte lanciata dalla tua camera, a giocare con tuo fratello e la tua Playstation.
Quella buonanotte che doveva essere l’epilogo di un giorno volto al termine, e il preludio a un nuovo giorno da vivere.
E che invece è stato l’inizio della fine.
Ynwa vita mia, ci manchi tanto💕
Tempo che trascorre inesorabile e che ci consuma giorno dopo giorno. 💕
Tutte le parole sembrano inutili, insufficienti. Così come il tempo sembra incapace di dare pace, di lenire un dolore che dopo quattro anni non molla. Ma forse non molla perché noi non molliamo. E certo potremmo mai riuscire a soffrire di meno senza Emi, o potemmo amarlo di meno solo perché non lo abbracciamo più…non avverrà mai. L’amore è eterno, scavalca la morte, la deride, ci rende meno difficile guardare avanti perché non ci lascia mai.❤️