Eri rimasto profondamente colpito dalla notizia della morte di un calciatore che rispettavi per la correttezza e per la generosità sempre profusa. Quella notizia di Davide Astori ti aveva scosso, tanto.
E, spontaneo, cercavi un perché, un come era stato possibile. Domani, un anno fa, il destino nefasto di Astori si compiva , ai miei occhi oggi presagio a quanto noi saremmo andati a vivere, un mese e diciannove giorni dopo.
Il mio pensiero era per Davide, ma ancor di più per la mamma, ripetendo che non era possibile comprendere il suo dolore, il suo strazio, il suo dramma. In quel momento, potevo solo immaginare il dolore di una mamma che perde il proprio figlio.
Riconoscendomi quei limiti che oggi sempre sottolineo per le mamme esclusivamente di terra. Solo una mamma tra terra e cielo può capire quello che vive un’altra mamma tra terra e cielo.
Cercavo di connotarlo nella sua drammaticità, ignorando la fionda che un mese e diciannove giorni dopo mi avrebbe catapultato nello stesso destino di mamma Astori. In tanti, da quel ventisette aprile maledetto, hanno paragonato te a Davide.
Un destino comune, scritto per due giovani uomini sani, forti, pronti a mordere la vita. La differenza tra me e mamma Astori, solo una.
Lei vedrà la bambina di Davide crescere, scoprendo quelle somiglianze che trafiggeranno il cuore ma che riempiranno il vuoto. Io, non ho nulla se non i nostri ricordi.
E un pizzico di rabbia in più, per non poterti vivere in un piccolo te.
Mi manchi tanto vita mia.
Mi stupisco di quanto le nostre ragioni coincidano nel tentativo di elaborare quello che mai sarà elaborato.
Ogni tanto sembrano trovare un piccolo riempitivo in questo vuoto cosmico terreno…. illusione effimera che svanisce, ad esempio, già solo davanti al nome di Astori. Commemorazione annuale inevitabile per gli altri, commemorazione continua la nostra.
È vero tante volte il paragone è servito a spiegare “ come è successo “ davanti a sguardi increduli, che sentivano la colpa di aver chiesto.
Come Astori….
Ecco che il “simile”, il “comune” continua in qualche misura a darci una mano.
Pur nella unicità della vita di ognuno,cerchiamo riferimenti che accomunino. E ci si unisce nella consapevolezza che chi ci ha lasciato, questo avrebbe voluto.
Non sappiamo come sarebbe andata, purtroppo, ma abbiamo nel cuore quello che per sempre sarà.❤️