Il venti maggio scorso, una mail a me riservata dal Regno di Babbo Natale. Cento per cento elfo, una decorazione in vetro, per tutti gli elfi che amano il babbo più famoso del mondo.
Quello panciuto e dalla barba lunga e bianca, che passa una sola volta l’anno, a cercare di regalare felicità e serenità per un anno intero. L’ho comprato, per te, ed è arrivato da qualche giorno.
Il Regno di Babbo Natale, dovevamo andarci insieme. Mondo incantato interamente dedicato agli appassionati del Natale, come noi due, alle porte di Vetralla. Mi avevi iscritto tu, dicendomi che così sarei sempre stata aggiornata su tutte le iniziative di quel grande villaggio fatato, nell’attesa di visitarlo insieme.
Insieme, mai più sarà. Nel mio cuore, solo così potrà essere, e non so se ci riuscirò.
Cento giorni a Natale, il mio primo senza te.
Il periodo che più amavamo, e la mia testa, malgrado i tanti giorni per arrivarci, sta già pensando a quel momento. Altalena di sentimenti e sensazioni, convincendomi che dovrò viverlo come se tu fossi qui, inchiodata tuttavia dalla mia disperazione, che sono certa demolirà tutti i miei evanescenti buoni propositi.
Lo vivrò, seguendo ciò che le mie emozioni al momento detteranno, come unica via percorribile. Mi sforzerò, ma nei limiti che la mia anima disperata scandirà in quegli istanti.
Piangerò, inevitabile mio vivere, ricordando il nostro ultimo Natale, e gli altri vissuti simbioticamente, e tutto quello che intorno a questa festività costruivamo.
La mia poca razionalità mi dice che devo viverti anche in questo, anzi è proprio in questo che devo e posso ritrovarti, ma ora è presto.
Uno di tutto, l’ho sempre detto. E lascerò che questo uno trascorra come l’ennesima trasformazione delle nostre vite.
Ennesimo stillicidio di quello che sarà, ormai e per sempre, la mia esistenza, il mio sopravvivere alla tua assenza.
Quando penso al Regno di Babbo Natale non posso fare a meno di ricordare Letizia. Uno sguardo veloce il nostro ma a dire “ noi ci conosciamo” in mezzo a una fiumana di persone sovreccitate da quell’atmosfera scintillante. Da lì a pochi giorni avrei ricordato solo lei, tutto intorno sbiadiva.
Ancora nitido il ricordo di un Massimo Babbo Natale che suona alla porta di mamma e Emi piccolo che resta muto, stupito come solo un bimbo sa fare. Massimo gli tende la mano e restano in quella stretta di mano tutto il tempo in cui gli parla con un vocione Oh Oh Oh Merry Christmas. Emozione incantevole di chi ha sempre portato la voglia di Natale nel cuore. E anche stavolta Massimo gli avrà teso la mano.❤️