Accorgersi che tutto intorno continua a scorrere, come un copione già scritto ma non letto, da sfogliare giorno dopo giorno e interpretare, improvvisando ogni scena.
Percepire che ogni cosa superficialmente inanimata, ha ispirazione per continuare a essere qualcosa. Intuire che c’è tutto un mondo fuori, che seguita a girare, a respirare, a esistere.
Ma avvertire che, tutto questo, scivola sulla pelle, la mia pelle, a sfiorarmi senza coinvolgermi. Scudo impenetrabile, rappresentato dalla tua assenza.
Intenzionalmente, rifiuto ciò che fuori è, non accettando che tutto seguiterà a essere, ma non te. E continuerà senza te. È il rifiuto di quanto accaduto, inebetito ma al momento unico riscontro alla mia turbata realtà, al mio dissestato vivere.
Inespugnabile dolore, il mio, che continua a tenermi ferma, inerte, anche se, qualcosa mi spinge a cercare una inquadratura diversa, briciola di razionalità. Ma non si può essere razionali, al momento, se pensi di vivere qualcosa di totalmente irrazionale, e innaturale.
Qualcosa dove tutto appare, tutto scorre, ma resta immobile, almeno per me.