Uno di tutto, che per trecentosessantacinque giorni si rincorrerà, moto continuo e inarrestabile, a segnare ancor di più la tua mancanza.
Ed ecco uno dei giorni in cui, la piccola cittadina cimina che scegliemmo quasi dieci anni orsono per vivere la nostra vita, si trasforma caoticamente, quasi a indispettirci di tutto questo trambusto.
Ma questa, è la sera che vivevi, insieme alla tua ragazza, a guardare naso all’insù, giochi di luci, pirotecniche figure che ammaliavano il tuo sguardo. Avevi il tuo posto, quello speciale a tuo dire, per vedere questi artifici nascere, esplodere nella loro bellezza e scemare, in caduta libera.
Non so che reazione avrò, anzi non so nemmeno se avrò la forza di affacciarmi e guardare questo rumoroso spettacolo colorato da milioni di scintille. Giusta conseguenza al dolore che mi attanaglia, mia interpretazione personale. Ma ora è così.
Uno di tutto, e anche questo dovrà essere vissuto.
È curioso per me vedere come Emiliano continui ad unirci nei pensieri. Ho infatti immaginato la stessa festa, con la stessa folla, con la voglia che aveva di immergersi, di partecipare. Penso già alla notte delle candele. Mi mandò un servizio girato per quell’occasIone, orgoglioso del proprio lavoro, del proprio sguardo!
Ora immagino che il suo sguardo veda tutto questo da un’altra prospettiva, che lo abbia abbassato per scrutare il cielo di Vallerano illuminato dalle luci dei fuochi d’artificio, che la notte delle candele manderà il suo respiro ad animare e mantenere vive le fiammelle che invadono le strade, così come anima e mantiene vivi i nostri cuori ogni giorno ❤️