Sono passati due mesi, tesorone mio, due mesi da quel maledetto 27 aprile. E io sono qui, immobile nella mia disperazione, a cercare di vivere la tua perpetua assenza. Compito impossibile, almeno credo sia così, ora. Due mesi nei quali una bolla mi ha aiutato ad affrontare l’immediatezza della tua eterna partenza, ma che poi volutamente ho fatto scoppiare, perché troppo mi allontanava da te schermandomi questa infame realtà che per quanto tremenda sia, dovrò imparare ad attaccare.
Due mesi nei quali i ricordi, quelli di un passato prossimo, roteano impazziti nei miei pensieri quotidiani, lasciando ancora da parte la memoria infantile, quella legata a te bambino. Si aprirà quel cassetto ne sono certa, e strariperanno anche quelle rimembranze fanciullesche legate a te piccino. Ora evidentemente è ancora tempo del nostro ultimo tempo insieme, delle nostre complicità quotidiane, del nostro parlare di una vita da affrontare ancora insieme, io per te e tu per me. È un vortice di emozioni tremende, lancinanti, che affronto con rabbia e dolore, strazio e tormento. Perché non doveva andare così, non lo meritavi tu, e nemmeno noi che siamo rimasti qui, a viverci la tua assenza che schiaccia senza sosta ogni momento. Due mesi senza te, amore infinito di mamma, è nulla di vissuto, è tutto ancora da vivere. Senza te.